Essere esclusi da un concorso, magari a causa di un errore da parte della Pubblica Amministrazione, può rappresentare una grave ingiustizia. In queste situazioni, l’aspirante vorrebbe ottenere il posto per cui si è concorso o, almeno, ricevere un adeguato risarcimento per i danni subiti.
I rimedi esperibili in casi del genere sono i ricorsi amministrativi oppure un risarcimento dei danni causati dalla Pubblica Amministrazione. Tra i danni risarcibili sono compresi quelli morali ed esistenziali per il disagio patito.
Il concorso: le graduatorie errate
Gli errori che possono influenzare la formazione di una graduatoria possono riguardare diversi aspetti. Nel caso di errori di natura materiale, si possono adottare rimedi amministrativi per apportare correzioni. Altre volte, invece, una graduatoria errata può derivare da comportamenti fraudolenti da parte di alcuni candidati, i quali potrebbero aver fornito dichiarazioni non veritiere o allegato documenti falsi alla domanda di partecipazione al concorso. In alcuni casi, il dolo o la complicità potrebbero essere attribuiti ai commissari d’esame e alle commissioni concorsuali stesse.
Sebbene faccia parte delle attività pubblicistiche la formazione delle graduatorie, sarà comunque possibile ottenere il risarcimento dei danni subiti dall’esclusione da un concorso per qualche irregolarità.
Si tratta di una forma di responsabilità extracontrattuale della Pubblica Amministrazione, fondata sull’art. 2043 del Codice civile che prevede l’ipotesi del «fatto illecito» comprendendo anche i casi in cui esso è stato compiuto dai pubblici funzionari.
Quali sono i danni risarcibili
Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha delimitato e ben definito quali sono i danni risarcibili nel caso in cui un soggetto partecipante ad un concorso sia stato ingiustamente escluso.
Infatti, il Supremo Consesso con ordinanza n. 8101 del 14 marzo 2022, ha affermato che chi non è stato assunto, o è stato scavalcato da un altro partecipante, a causa di un errore in graduatoria di concorso ha diritto al risarcimento dei danni causati dalla Pubblica Amministrazione. E tra i danni risarcibili sono compresi quelli morali ed esistenziali per il disagio patito.