La popolare rivista Boat International (“the global authority in superyachting”) ha toccato con mano il nuovo Columbus K2 da 50 metri, disegnato da Luca Dini e costruito presso il cantiere Palumbo Superyachts di Ancona, e l’imponente Dragon, superyacht della linea Columbus Classic che raggiunge gli 80 metri di lunghezza. Insieme a Giampaolo Lo Conte, che già in passato ci aveva parlato della sua collaborazione con il costruttore italiano, abbiamo commentato l’articolo di Boat International e visto più da vicino le informazioni tecniche degli yacht da poco messi sul mercato.
Giampaolo, torniamo a parlare della Columbus K2, superyacht di tendenza che pare ha fatto un’ottima impressione alla redazione di Boat International.
Specifichiamo ai vostri lettori che il Columbus K2 è un 500GT, che certifica la costruzione secondo le regole internazionali per le navi. Questo yacht racchiude velocità e comfort in un’estetica lunga e snella, frutto di un’eccellente ingegneria e del design esterno del bravissimo Luca Dini. Non è semplice trovare l’equilibrio in certe caratteristiche in uno yacht lungo 50 metri, ma nel caso di Columbus K2 ci siamo riusciti.
Di Dragon invece dicono che sia più spazioso, più potente, più lussuoso!
Parliamo, in questo caso, di uno yacht dal profilo aggressivo, inserito nella linea Columbus. Al suo interno ci sono un garage per auto e degli spazi open air progettati per sfruttare al massimo la metratura disponibile, basti pensare alla generosa Jacuzzi a prua, alla zona pranzo per 12 persone a poppa e alla zona lounge bar sul ponte principale. E ancora: cinque cabine offrono un comfort ottimale a 11 ospiti che godranno di un servizio altamente personalizzato poiché lo yacht è stato progettato per 11 membri dell’equipaggio. Potente, sportivo, confortevole e spazioso sono in effetti gli aggettivi che meglio descrivono Columbus Dragon. Si voleva produrre uno yacht in stile contemporaneo, con linee sportive che rispettassero alcuni specifici dettagli di design, adatti alla velocità anche su bassi fondali. Ed è andata esattamente così.
Il costruttore si è sempre distinto per l’attenzione ai fattori tecnologici e per l’ingegneria meccanica dei suoi yacht. Anche in questo caso abbiamo confermato gli standard di eccellenza?
Assolutamente si. Per quanto riguarda la guida, i nuovi superyacht sono velocissimi e maneggevoli, visto che sono state montate quattro pinne Naiad che migliorano la tenuta di mare (e il comfort all’ancora, ovviamente). I motori pur essendo relativamente modesti (due motori MTU 16V2000 M96L da 1.939 kW ciascuno) premiano l’efficacia dei consumi: a 14 nodi, lo yacht ha un’autonomia dichiarata di 3.000 miglia nautiche. Gli interni dello yacht sono eleganti, moderni, confortevoli e vantano attrezzature robuste ed affidabili, come, ad esempio, il sistema climatico di Heinen & Hopman.
A tutti gli appassionati di superyachting invitiamo a leggere l’articolo completo pubblicato su Boat International raggiungibile attraverso il seguente link. Ringraziamo Giampaolo Lo Conte e lo invitiamo a tornare presto da noi non appena ci saranno ulteriori novità “in cantiere”, in quanto, ci ha anticipato, attualmente sono in costruzione, sempre per clienti americani per i quali è Owner’s Representative, altre due imbarcazioni la cui consegna è prevista per giugno 2022!